La Fata Morgana

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Denny'89
view post Posted on 19/10/2009, 19:07




Il fenomeno o meglio miraggio della Fata Morgana viene così descritto dal poeta e latinista Diego Vitrioli:

Al venire della Dea ...

... un vitreo vel si stende

tra le italiche prode e le sicane

Ve', Ve', sul crespo mar quante parvenze!

Templi, castella, archi, palagi e alfine

tutta in alto ondeggiar vedesi Zancle.

Guarda ognun le confuse aëree tinte

e i prati e il lido, che la spuma inalba,ed invece d'un legno e d'un sol pesce

ben cento pesci, e cento legni ammira.


Il fenomeno è visibile solo dalla costa reggina, ed è detto della "Fata Morgana" che in lingua bretone significa "fata delle acque" esso viene abbinato a Morgana fata di Scin, figura mitologica celtica, amica, e per altri sorellastra, di Re Artù, che possedeva, tra l'altro, il dono dei giochi d'aria e per questo alcuni autori descrivono il fenomeno in modo diverso "... nel cielo appare un esercito di uomini e navi e, a volte, di cavalieri e cavalli che poi si dividono in due formazioni, dando l'impressione di uno scontro bellico".
Il miraggio della Fata Morgana può verificarsi con differente intensità, in certi casi dalla costa Calabra si può vedere la Sicilia più vicina del normale con immagini distorte e riflesse sul mare o sul suolo; in sostanza la distanza sembra essere di poche centinaia di metri e si ha l'impressione di osservare nello Stretto una città irreale che si modifica e svanisce in brevissimo tempo; talvolta si possono per poco tempo distinguere le case, le auto e addirittura le persone.Tale fenomeno è visibile, per le particolari condizioni di luce, al mattino. Il tutto avviene quando sulla superficie del mare, minuscole goccioline di acqua rarefatta, fanno da lente di ingrandimentoUna leggenda ampiamente diffusa in tutta l'area dello Stretto narra che durante le invasioni barbariche in agosto, mentre il cielo e il mare erano senza un alito di vento, e una leggera nebbiolina velava l'orizzonte, un'orda di conquistatori dopo avere attraversato tutta la penisola giunse alle rive della città di Reggio e si trovò davanti allo stretto che divide la Calabria dalla Sicilia. A pochi chilometri sull'altra sponda sorgeva un'isola - la Sicilia - con un gran monte fumante - l'Etna - ed il Re barbaro si domandava come fare a raggiungerla trovandosi sprovvisto di imbarcazioni, quindi impotente davanti al mare. All'improvviso apparve una donna molto bella, che offrì l'isola al conquistatore, e con un cenno la fece apparire a due passi da lui. Guardando nell'acqua egli vedeva nitidi, i monti, le spiagge, le vie di campagna e le navi nel porto come se potesse toccarli con le mani. Esultando il Re barbaro balzò giù da cavallo e si gettò in acqua, sicuro di poter raggiungere l'isola con un paio di bracciate, ma l'incanto si ruppe e il Re affogò miseramente. Tutto infatti era un miraggio, un gioco di luce della bella e sconosciuta donna, che altri non era se non la Fata Morgana.Il fenomeno si ripete ancora oggi nei giorni calmi e limpidi d'estate, nelle acque della riva ma naturalmente di solito in acqua adesso si tuffa solo chi sa nuotare,anche se poi si rischia di affogare in miraggi che ci offrono in altri settori,ma questa è un 'altra storia..

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